Prima di fare "copia" e "incolla"

Quando decidi di copiare ed incollare i contenuti di questo blog, abbi almeno il buon senso di citarne la fonte.
Scrivere i contenuti di queste pagine è un lavoro molto impegnativo: c'è uno sforzo di memoria, di attenzione nello scrivere il dialetto in maniera precisa e un sacrificio di tempo. Tutto questo lo facciamo per non mandare perse tutte quelle "cusarelle" della nostra terra. Grazie per la collaborazione.

R' che ze tratta... (Piatti e ingredienti)

domenica 9 febbraio 2014

La lenga

Premessa - Tanti anni fa a Campobasso i quartieri popolari erano più numerosi di quelli signorili, di conseguenza il popolo campobassano era costituito da gente semplice, alla buona, non troppo istruita e spesso con poca delicatezza. Anche le condizioni economiche influivano in maniera significativa sulle persone che dovevano sbarcare il lunario ricorrendo ad ogni mezzo, sempre nei limiti dell'onestà. Quando qualcuno riusciva a migliorare il proprio tenore di vita era vittima di invidie da parte di chi restava nella sua condizione; tali sentimenti, per ignoranza, si trasformavano in un sfottò, ironie e maldicenze gratuite. Da qui sono nati tanti fatterelli che oggi ci fanno sorridere.


A nu quartiere popolar' de Cambuasce, na 'ota, ce abbetave 'na brava famiglia: marite, mugliera e ddù figlie. U capefamiglia faceja l'operaie, la mugliera jeva casalinga. Quanne menija la staggione, à le cinghe la sera u marite aremenija a la casa stracche e strutte pe la fatija e, assieme a la mugliera, z'assetavene une rembett'a n'aute 'ngoppe a nu balcuncine stritte stritte a piglià u frische; le figlie ze metteine mmieze fra mamm' e padre. Ma la chiazzera ca abbetava rembett'à lore, passate la vianova, n'ze puteja ammantenè ch' chella lenga e sputava velene a rotta re cuolle e riceja: "Ah, ah! Mò jesce ru musterje re Santa Necola!" Se l'ammirija fusse rogna ognune ze la rattasse...

In un quartiere popolare abitava un'onesta famiglia formata da padre, madre e due figli. Il capofamiglia faceva l'operaio, la moglie la casalinga; durante l'estate, alle cinque di sera il capofamiglia rientrava a casa dal lavoro e, insieme alla moglie, avevano l'abitudine di sedersi, l'uno di fronte all'altra, sul piccolo balconcino al fresco; i figli si mettevano in mezzo tra i genitori. Niente di più semplice e naturale per una famiglia se non che la pettegola di turno che abitava al palazzo difronte oltre la strada, conoscendo l'abitudine dei suoi dirimpettai e non potendo trattenersi dallo sputare veleno diceva: "Ah, ah! Adesso esce il Mistero di San Nicola!" (I campobassani sanno che sul mistero di San Nicola due personaggi adulti, uomo e donna, siedono l'uno difronte all'altra e tra di loro siedono due bambini) da qui  il sarcasmo della pettegola evidentemente invidiosa.

Nessun commento:

Posta un commento